CURIOSITÀ

  LE SPESE DEI PESARESI? MUTUI, BOLLETTE E ALIMENTARI #2113 [8096]
 
  invariati beni di valore e auto
Nel 2005 la spesa media delle famiglie è stata di 2.431 euro di cui il 25 per cento per l’abitazione e il 5,6 per cento per le bollette energetiche
 
Le spese dei pesaresi? Mutui, bollette e alimentari
Non cala la vendita di beni voluttuari e supercar
 
 
Le spese dei pesaresi? Simili a quelle dei marchigiani seppure con sfumature diverse. Secondo i dati Istat, infatti, in testa alla classifica delle spese delle famiglie figurano l’affitto di casa, il mutuo, il condominio e - particolare per la nostra città - abbigliamento e automobili.
 
Molte delle risorse delle famiglie pesaresi se ne vanno anche in bollette del gas, dell’acqua e dell’energia elettrica. Ma nel bilancio familiare dei pesaresi c’è una nuova consistente voce: quella delle comunicazioni. In questo settore se ne vanno mediamente almeno 150 euro mensili tra ricariche del cellulare, canoni e bollette per telefonia fissa (che spesso comprendono almeno un altro gestore oltre a Telecom), e abbonamenti a Adsl e linee internet. A fronte delle aumentate spese le famiglie sono così costrette a far quadrare i conti, tagliando leggermente sugli acquisti alimentari, sulle sigarette (e questo va pure bene), e sul tempo libero.
 
Ma marchigiani e pesaresi, secondo l’Istat, spendono meno anche per l’istruzione, per la salute, gli arredi. Insomma nel complesso si spende meno ma si fanno rinunce per arrivare alla fine del mese. Fin qui la fotografia dell’Istat nel confronto tra il 2004 e il 2005. E ci sono anche i numeri a suffragare le analisi del Centro studi della CNA sui dati dell’istituto centrale di statistica. Alcuni esempi? La spesa media di una famiglia lo scorso anno è stata di 2.430 euro rispetto ai 2.432 dell’anno precedente. A cambiare è la composizione, con 492 euro che se ne vanno in alimentari e bevande (14 euro in meno rispetto al 2004), sono state le spese non alimentari salite da 1.926 a 1.939 euro.
 
Agli acquisti alimentari ogni famiglia ha riservato il 20,2 per cento del budget mensile contro il 20,8 per cento del 2004 mentre lo 0,7 se ne va in pacchetti di sigarette e il 6,4 in scarpe e vestiti. Circa un quarto delle entrate mensili viene assorbito dalle spese per l’abitazione (+2,9 per cento in un anno) alle quali si aggiunge un 5,6 per cento che se ne va in bollette, mentre scendono sotto il 15 per cento le spese per i trasporti. Alle spese sanitarie riserviamo appena il 3,6 per cento ed un misero 0,8 per cento all’istruzione mentre le spese per il tempo libero scendono dal 5 al 4,3 per cento.
 
Secondo la CNA il reddito impiegato dalle famiglie per le spese mensili “è rimasto praticamente lo stesso lo scorso anno mentre si è verificato comunque un impoverimento perché abbiamo dovuto impegnare più risorse per bollette e spese per la casa risparmiando nella spesa quotidiana, per il tempo libero ed in genere per le spese non obbligate”.
 
Insomma la voglia di spendere dei marchigiani è ancora scarsa ed anche il mercato si trova a fare i conti con un trend ancora generalizzato. Ma ecco le sfumature più evidenti che caratterizzano la nostra provincia e la città di Pesaro in particolare. Se nella nostra regione i settori dell’abbigliamento e delle calzature hanno segnato il passo, a Pesaro e provincia la flessione in questo settore è stata minima. A tenere sono soprattutto i beni voluttuari di elevato valore, i prodotti hi–tech, le auto e le moto di grossa cilindrata e gli articoli per la cura della persona.
 
E qui c’è una classifica tutta pesarese con il record regionale del numero di immatricolazioni di vetture e moto di grossa cilindrata. Insomma a Pesaro non sembra tramontare ancora il mito del “macchinone”, antico vezzo nostrano che denuncia più la voglia di apparire che una vera e propria passione per le supercar.
 
“Per migliorare la capacità di spesa delle famiglie - sostiene il segretario della CNA, Camilla Fabbri - servono provvedimenti di natura fiscale che mettano più denaro in tasca ai consumatori. Se il taglio del cuneo fiscale va in questa direzione temiamo però che questi modesti vantaggi possano essere cancellati dall’aumento della tassazione da parte di Regione e Comuni per rimediare ai tagli dei trasferimenti statali. In questo caso i consumi resterebbero al palo anche quest’anno con conseguenze negative anche per le imprese”.
 
 
 
 
Ufficio stampa CNA di Pesaro e Urbino - via Mameli, 90/92
responsabile: Claudio Salvi
telefoni diretti:  0721-426195 / 0721-21847, telefax 0721-25410
Sito Internet: www.cnapesaro.it
 
 
 
 
 
Inviato da: CNA Pesaro   in data: 10/10/2006

ARCHIVIO NEWS