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Sabato 12 maggio alle ore 18,30 alla Memo di Fano
Miguel Gotor presenta : “Il memoriale della Repubblica. Gli scritti di Aldo Moro dalla prigionia e l’anatomia del potere italiano”
Il ciclo “Con le parole giuste”, organizzato dalla Memo, Mediateca Montanari di Fano, è letteralmente nato dalla parola “responsabilità”, declinata da Don Luigi Ciotti in un turbinio di senso e significati. Si è addentrato nella magia della “investigazione”, proposta da Luciano Canfora e Silio Bozzi. Ha sperimentato senza tregua la “custodia” di Luca Cardinalini. Ha seguito con il fiato sospeso Giancarlo De Cataldo e Armando Spataro mirabili acrobati della “interpretazione”. Ha meditato sul “confronto” di Enrico Moroni e Graziano Ripanti.
“Vittime” è la parola ispiratrice e catalizzatrice della settimana tra il 7 e il 13 maggio, che racchiude, come in un’urna, quel 9 maggio, giorno dell’assassinio di Aldo Moro, giornata dedicata alla memoria di tutte le vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice.
La magistratura italiana ha pagato un enorme tributo di sangue al terrorismo, dieci magistrati hanno perso la vita in nome della democrazia e della giustizia. Guido Galli ne è il simbolo, giudice di Milano morto con il codice in mano nei corridoi della Università Statale.
Nell’incontro di martedì 8 maggio i magistrati di Pesaro rievocheranno i colleghi caduti, con l’aiuto di giovani studenti del liceo classico, in un simbolico passaggio del testimone della memoria.
Mercoledì 9 maggio verrà proiettato “Vittime – Gli anni di piombo” di Giovanna Gagliardo, documentario realizzato su iniziativa dell’AIVITER (Associazione Italiana Vittime del Terrorismo).
Tra il 1969 e la fine degli anni Ottanta ci furono in Italia ben 12.770 episodi di violenza terroristica, di attentati individuali e di stragi di varie dimensioni che hanno lasciato sul terreno 5.390 feriti e 342 morti. Un vero proprio bollettino di guerra. In questo caso i numeri sono parole.
Sabato 12 maggio il giornalista Lorenzo Furlani presenterà con l’autore, Miguel Gotor, il libro “Il memoriale della Repubblica. Gli scritti di Aldo Moro dalla prigionia e l’anatomia del potere italiano”.
Una settimana per parlare, o meglio per far parlare tutti quegli uomini e donne, spesso inermi, che hanno visto la loro vita spezzarsi.
Per dare voce ai loro parenti, troppo a lungo lasciati soli con il loro dolore, come se quelle morti fossero un affare privato invece che parte della storia di questo paese.
Nella consapevolezza che lo Stato ha una sola possibilità per dare degna sepoltura ai suoi martiri: non dimenticarsi di fare giustizia. |
