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   MOSTRE

  MOSTRA 'L'ETA' DI PANDOLFO III MALATESTI' #6035 [1931]
 
  Dal 16 Aprile al 6 novembre presso il Museo Civico di Fano
MOSTRA STORICO DOCUMENTARIA "L'ETA' DI PANDOLFO III MALATESTI"
16 aprile-6 novembre 2011, Museo Civico di Fano
L’attenzione storiografica riservata alla figura di Pandolfo III ha avuto in quest’ultimo ventennio un felice incremento grazie a ricerche archivistiche di ampio respiro, alla cospicua produzione di contributi bibliografici, alla notevole varietà delle ottiche esperite per reinterpretare la politica malatestiana nel multiforme panorama signorile italiano.
La mostra storico documentaria dal titolo “L’età di Pandolfo III Malatesti”, a cura di Anna Falcioni, docente di Storia Medievale presso l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, e di Antonello de Berardinis, direttore dell’Archivio di Stato di Pesaro, intende ripercorrere alcuni momenti dell’esperienza signorile pandolfesca nelle città di Fano, Brescia e Bergamo, attraverso testimonianze dirette del periodo e provenienti da Istituti culturali fanesi quali il Museo Civico e la Sezione di Archivio di Stato, nonché da collezioni private, che per la prima volta hanno messo a disposizione alcuni dei loro inestimabili tesori.
L’appuntamento espositivo si pone come momento culminante del convegno itinerante “Nell’età di Pandolfo Malatesta”, organizzato dalla Prefettura di Brescia e dall’Università degli Studi di Milano, proponendo ai visitatori un percorso documentario strutturato in cinque sezioni che accolgono al loro interno materiale non solo archivistico, ma anche museale.
Pandolfo III Malatesti è considerato uno dei maggiori condottieri della Storia italiana tra XIV e XV secolo, capace di creare una signoria sovraregionale, frutto dell’unione dei domini atavici marchigiani e romagnoli con le conquiste lombarde di Brescia e di Bergamo. Fulcro del funzionamento di questo complesso dominio fu certamente la capacità di governo del signore, ma anche e soprattutto la presenza di quella macchina articolata e perfettamente funzionante che fu la corte malatestiana.
A questo proposito, utilissimi e di grande valore risultano i registri della serie Codici Malatestiani, conservati nella Sezione di Archivio di Stato di Fano, ai quali la mostra dedica un ampio spazio, in quanto essi costituiscono la documentazione primaria per indagare i meccanismi di governo dello Stato pandolfesco in tutte le sue sfaccettature, da quella economica a quella culturale e militare.
La prima sezione del percorso espositivo accoglie il visitatore con l’ormai famoso farsetto funebre del signore di Fano, il cui splendore, riscoperto da recenti restauri e valorizzato da una mostra tematica svoltasi durante il 2009, rivela la magnificenza e il grado elevato raggiunto dalle maestranze al servizio del Malatesti. Così, l’esposizione dei registri 33, 24/5 e 24/6, aperti alle carte relative ai pagamenti effettuati a mastro Cristofano sarto, proprio per la realizzazione di uno “zuparello”, ovvero un farsetto, “per lo segnore”, documentano la presenza a corte di esponenti dell’ambito sartoriale locale, il cui valore è riconosciuto e sfruttato dal dominus, nella realizzazione di un canone estetico rispondente alle mode contingenti ma nello stesso tempo esaltazione del signore.
L’aspetto economico della signoria è indagato, invece, attraverso la produzione monetaria della zecca signorile: a fianco alla scrittura contabile relativa ai pagamenti per la coniazione di piccioli novi, vengono presentati cinque esemplari numismatici del periodo, provenienti dalla zecca pandolfesca di Fano, quattro dei quali appartenenti alla locale collezione dei Musei Civici di Fano, ed uno alla collezione privata.
Ancora, il percorso prosegue con la rappresentazione dell’immagine militare del signore, che ha caratterizzato costantemente l’esperienza di Pandolfo, esordiente già all’età di quindici anni sul campo di battaglia a fianco del fratello Carlo. La consueta presenza di un Codice Malatestiano – il registro n. 52 – con pagamenti relativi alla fabbricazione di armi ed armatura proprio per Carlo Malatesti, è arricchita dall’esposizione di un esemplare unico, una spada del XV secolo, proveniente dai depositi dei Musei Civici cittadini, e che torna a far mostra di sé a trent’anni esatti dalla rassegna organizzata dall’allora Amministrazione Comunale, e curata da Daniele Diotallevi e Paolo Bargnesi, dal titolo “Armi e uniformi del Museo Civico”.
Le due ultime sezioni, la quarta e la quinta, ci parlano, invece, di due aspetti dell’esperienza culturale della signoria pandolfesca, entrambi legati alle arti figurative.
Le arti, per nulla minori, dei maestri ceramisti ed orafi sono documentate non solo dalla produzione contabile della cancelleria del signore – una nota delle spese effettuate per i festeggiamenti delle nozze di Gentile Varano da Camerino con Elisabetta Bevilacqua da Verona, contenente un elenco di bicchieri, boccali, scodelle e generi alimentari per il banchetto; e un pagamento in favore dell’orafo Antonio da Meda –, ma anche da finissimi ed elegantissimi reperti ceramici, molti dei quali inediti e di estremo valore artistico per la pregiata esecuzione: tra questi rilevanti sono un piatto e un boccale dell’epoca recanti entrambi la lettera “P”, iniziale di “Pandulfus”.
Infine, l’ultima sezione espositiva accompagna il visitatore attraverso le testimonianze pittoriche del periodo pandolfesco: di notevole importanza è la lettera scritta da Gentile da Fabriano al suo signore nel 1419 e autografata dal pittore fabrianese, così come i pagamenti a lui erogati per spese diverse accorse durante i lavori eseguiti nella cappella del Broletto di Brescia, minuziosamente descritti nel Codice Malatestiano 47. Il tutto sullo sfondo del magnifico polittico della prima metà del XV secolo attribuito a Michele Giambono e al Maestro di Roncaiette, che nello splendore decorativo della propria pittura sembra riflettere, ancora oggi, lo splendore dell’epoca di Pandolfo III Malatesti.
Autori delle schede e dei saggi sono: Anna Falcioni, Antonello de Berardinis, Giambattista Fania, Carolina Sacchetti, Claudio Paolinelli, Daniele Diotallevi, Alessandro Marchi, Giuseppe Papagni, Maria Neve Fogliamanzillo, Patrizia Mignani.


 
Inviato da: Staff   in data: 12/04/2011





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